“La produzione artistica in ambito scultoreo di Giovanni Lo Verso è estremamente variegata, non solo nella tipologia ma anche nelle tecniche e materiali utilizzati: dalla pietra alla resina passando per il gesso e l’argilla. Proprio quest’ultimo, è il materiale che maggiormente lo ispira, appassiona e caratterizza nella ricerca. Il modellato è una tecnica d’elezione per istantaneità e capacità comunicativa; un’amore profondo per l’atto creativo che avviene attraverso il rapporto diretto con la materia plasmata.
L’ampia sperimentazione artistica condotta, parte da una radice comune che consiste nella continua ricerca sul volto umano. Questa da origine a un variegato mondo multiforme, popolato da visi che vanno dal realismo all’astrazione, dal modellato puro al pittorico. Con anche peculiari variazioni sul tema. In particolare sono ormai una sua firma i volti inquadrati e ridotti in cubi di varie dimensioni, che fanno riferimento alla volontà di indagare le mille peculiarità del volto umano, nella sua sterminata varietà, verso l’assoluta unicità. Il viso racconta, attraverso la trasposizione in lineamenti e dettagli, la vita e lo spirito di ogni individuo, rappresentando una miniera inesauribile di informazioni che ci permettono di scoprire, o anche solo intuire, la mutevole e composita identità di ognuno. Il volto come esperienza visibile dell’animo, e come messaggio di unicità nella varietà. La rielaborazione del primo piano fotografico si presta come interessante via di rappresentazione di questa singolarità, che unita all’immediatezza del modellato genera i volti cubici, posti allo spettatore quali curiose istantanee fotografiche. Come delle Polaroid in tre dimensioni capaci di fermare un momento in una viso modellato.